sabato 11 dicembre 2010

COMUNE DI ZAGAROLO:Ordinanza di demolizione ed acquisizione al patrimonio comunale

Cass. Sez. III n. 40924 del 19 novembre 2010 (Ud. 22 ott. 2010)
Pres. Teresi Est. Rosi Ric. PM in proc. Sebastiani
Urbanistica. Ordinanza di demolizione ed acquisizione al patrimonio comunale

L’ingiustificata inottemperanza, nel termine di legge, all’ordine di demolizione di una costruzione abusiva emesso dall’autorità comunale comporta l’automatica acquisizione gratuita dell’immobile al patrimonio disponibile del Comune alla scadenza di detto termine, Indipendentemente dalla notifica all’interessato dell’accertamento formale dell’inottemperanza che ha solo funzione certificativa dell’avvenuto trasferimento del diritto di proprietà poiché la notifica all’interessato dell’accertamento formale dell’inottemperanza è unicamente il titolo necessario per l’immissione in possesso dell’ente e per la trascrizione nei registri immobiliari dell’atto di acquisizione


UDIENZA del 22.10.2010

SENTENZA N.1019

REG. GENERALE N. 6758/2010

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
Sez. III Penale

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ALFREDO TERESI - Presidente
Dott. MARIO GENTILE - Consigliere
Dott. ALDO FIALE - Consigliere
Dott. SILVIO AMORESANO - Consigliere
Dott. ELISABETTA ROSI - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PMT PRESSO TRIBUNALE DI TIVOLI nei confronti di:
1) SEBASTIANI MATILDE N. IL xz/zx/adxx
avverso la sentenza n. 454/2006 TRIB.SEZ.DIST. di PALESTRINA, del 27/11/2009
- visti gli atti, la sentenza e il ricorso
- udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/10/2010 la relazione fatta dal
Consigliere Dott. ELISABETTA ROSI
- Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Mario fraticelli
che ha concluso per l'annullamento senza rinvio limitatamente al dissequestro del bene in favore dell'imputata, cui va sostituito il Comune di Zagarolo;
- Udito, per la parte civile, l'Avv. //
- Udito il difensore Avv. Ernesto Fiasco che ha concluso per il rigetto del ricorso.


RITENUTO IN FATTO
Con sentenza del 27/11/2009 il Tribunale di Tivoli in composizione monocratica, Sezione di Palestrina ha dichiarato non doversi procedere per intervenuta prescrizione e ha disposto la restituzione del bene in sequestro, nei confronti dell'imputata per i reati:
a) articolo 44 lettera c) d.P.R. 380/2001 per avere eseguito in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, senza essere in possesso della prescritta concessione edilizia, lavori di costruzione di manufatto in
blocchetti di tufo, ad uso magazzino (in ampliamento a preesistente manufatto) opera non sanabile per contrasto con lo strumento urbanistico;
b) articolo 181 D.L.vo 22 gennaio 2004, n.41 in relazione all'articolo 20 Lettera c) legge 47/85 (ora 44 lettera c) dpr 380/2001) per modificazione dell'originario assetto dei luoghi sottoposti a vincolo paesaggistico;
c) violazione delle prescrizioni antisismiche, omettendo la prescritta denuncia dei lavori e la presentazione dei progetti con le modalità previste e senza aver richiesto ed ottenuto la preventiva autorizzazione delle autorità competenti;
d) altre contravvenzioni edilizie del citato d.p.r. 380/ 2001, relative al fatto di aver costruito le opere suddette senza che fosse stato redatto da un tecnico abilitato il progetto esecutivo e senza che a tale tecnico ne fosse affidata la direzione e perché aveva omesso o ritardato la denuncia di lavori prevista, fatti accertati in Zagarolo il 4 marzo 2004.

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli ha proposto ricorso per cassazione chiedendo l'annullamento della sentenza ai sensi e per gli effetti degli articoli 569 e 606 lettera b) c.p.p., per violazione delle norme sostanziali e processuali, in particolare, degli articoli 27 e 31 dpr 380/2001. Egli ritiene che, secondo la ormai prevalente giurisprudenza di questa Corte, che viene richiamata ampiamente nell'atto di ricorso, la scadenza del termine di novanta giorni senza che il contravventore abbia ottemperato all'ordinanza comunale di demolizione delle opere abusive produce ope legis l'acquisizione al patrimonio comunale del manufatto e dell'area di sedime e che non possa aver rilievo l'avvenuto adempimento della notifica all'interessato dell'accertamento formale della inottemperanza, necessaria solo a consentire all'ente comunale l'immissione in possesso nell'immobile e la trascrizione nei registri immobiliari del titolo dell'acquisizione. Nel caso di specie, poiché risultava dagli atti che il Comune di Zagarolo aveva emesso il 21 luglio 2005, l'ordinanza n. 195, con la quale aveva intimato all'imputato la demolizione delle opere, ordinanza della quale era stata accertata l'inottemperanza, in data 27 gennaio 2006, il giudice avrebbe omesso di verificare tale inosservanza, che avrebbe dovuto imporre la restituzione del manufatto all'avente diritto, ossia all'amministrazione comunale, in quanto la procedura di acquisizione automatica dell'immobile al patrimonio comunale doveva ritenersi completata.


CONSIDERATO IN DIRITTO
Il ricorso è fondato e va pertanto accolto.
L'ingiustificata inottemperanza, nel termine di legge, all'ordine di demolizione di una costruzione abusiva emesso dall'autorità comunale comporta l'automatica acquisizione gratuita dell'immobile al patrimonio disponibile del Comune alla scadenza di detto termine, indipendentemente dalla notifica all'interessato dell'accertamento formale dell'inottemperanza che ha solo funzione certificativa dell'avvenuto trasferimento del diritto di proprietà, (tra le numerose altre, recentemente, Sez. 3, n. 2912 del 22/01/2010, Rv. 246048), poiché la notifica all'interessato dell'accertamento formale dell'inottemperanza è unicamente il titolo necessario per l'immissione in possesso dell'ente e per la trascrizione nei registri immobiliari dell'atto di acquisizione (Sez. 3, n. 1819 del 19/01/2009, Rv. 242254).

La procedura disciplinata dall'art. 31 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, Testo unico in materia edilizia (ed ancor prima dall'art. 7 della legge 28 febbraio 1985, n. 47) prevede infatti la seguente sequenza procedimentale:
1) l'ingiunzione dell'autorità comunale che ha accertato l'abuso edilizio di demolizione dell'immobile;
2) l'acquisizione di diritto dell'immobile al patrimonio comunale se il responsabile non provvede alla demolizione nel termine di novanta giorni dall'ingiunzione;
3) l'accertamento formale dell'eventuale inottemperanza all'ordine di demolizione;
4) la notifica di tale accertamento all'interessato, che costituisce titolo per l'immissione nel possesso da parte del comune e per la trascrizione nei registri immobiliari. Dal disposto normativo appare chiaro che l'effetto ablatorio si verifica di diritto alla inutile scadenza del termine fissato per ottemperare all'ingiunzione di demolire, mentre la notifica dell'accertamento formale dell'inottemperanza si configura solo come titolo necessario per l'immissione in possesso e per la trascrizione nei registri immobiliari.
La sanzione amministrativa del trasferimento coattivo del bene è volta a consentire all'ente pubblico di provvedere d'ufficio alla demolizione dell'immobile a spese del responsabile dell'abuso, salvo che si accerti in concreto un prevalente interesse pubblico alla conservazione dell'immobile stesso (art. 31, comma 5). Quindi, in caso di inottemperanza all'ingiunzione di demolizione, il manufatto abusivo non deve essere restituito al privato responsabile dell'abuso, quand'anche in possesso del bene, ma al Comune, divenutone proprietario a seguito dell'inutile decorso del termine di legge previsto dall'art. 31 del D.Lgs. 6 giugno 2001, n. 380 (Sez. 3, n. 48031 del 23/12/2008, Rv. 241768).

Nel caso di specie, risulta dagli atti che la contravventrice Sebastiani Matilde non aveva ottemperato nei termini prescritti alla ordinanza comunale di demolizione n. 195 del 21 luglio 2005, come attestato dal verbale di accertamento redatto dal Comando Polizia municipale il 27 gennaio 2006, pertanto il giudice di merito, nel disporre il dissequestro dell'immobile abusivo, avrebbe dovuto ordinarne la restituzione a favore dell'ente comunale, divenuto legittimamente proprietario del bene.
L'effetto ablatorio così verificatosi non trova smentite nei documenti prodotti in udienza dalla difesa, relativi al ricorso straordinario presentato al Presidente della Repubblica per la declaratoria di annullamento di atti amministrativi emessi dal Comune di Zagarolo, in quanto gli stessi, oltre ad essere successivi al verificarsi dell'effetto ablatorio, sono attinenti all'inclusione della zona interessata all'abuso nell'area soggetta a vincolo paesaggistico e al diniego del permesso in sanatoria e non hanno alcuna rilevanza sull'accertamento dell'inottemperanza all'ingiunzione di demolizione.

Di conseguenza la sentenza impugnata va annullata senza rinvio, limitatamente alla restituzione del manufatto abusivo alla Sebastiani Matilde, dovendo l'immobile essere restituito al Comune di Zagarolo, ormai titolare dello jus possidendi.


P.Q.M.

annulla senza rinvio limitatamente alle disposizioni restitutorie e dispone la restituzione dell'immobile abusivo al Comune di Zagarolo.

Così deciso in Roma, il 22 ottobre 2010.

DEPOSITATA IN CANCELLERIA Il 19 Nov. 2010

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