domenica 20 dicembre 2015

FESTIVITA' 2015- 2016

Carissimi,condivido con Voi e le Vostre famiglie, il calore e i valori del Santo Natale. Auguro inoltre a tutti Voi di accogliere l'Anno Nuovo con tutte le speranze e le aspettative che Vi hanno accompagnato fino ad ora, nell'attesa di costruire insieme tutte quelle che si realizzeranno per rendere migliore la qualità della nostra vita. Cav. Procaccini Mario

martedì 10 novembre 2015

Divorzio: addio mantenimento della moglie

Divorzio: addio mantenimento della moglie RICHIEDI CONSULENZA SU QUESTO ARGOMENTO Come si determina l’assegno di mantenimento, il calcolo, la capacità di lavorare della donna e l’impossibilità a mantenerla del marito. Ai giudici piace sempre meno l’idea un mantenimento della donna giovane e ancora abile al lavoro; e forse, non piace neanche più alle donne stesse, complice una mutata situazione economica e sociale rispetto a quando le norme del codice civile furono scritte. Così le aule dei tribunali sono sempre meno propense all’accordare assegni di mantenimento generosi e, molto spesso, superiori alle capacità del soggetto onerato (di norma, appunto, l’uomo). Una recente sentenza della Cassazione [1] risulta particolarmente interessante perché segna uno spartiacque tra le situazioni in cui vi è effettiva situazione di bisogno della donna – situazioni in cui l’assegno di mantenimento assume una valida giustificazione – e altre invece in cui lo stato di bisogno è solo il frutto del capriccio e della pigrizia – nel cui caso, invece, il mantenimento va negato -. In particolare, l’inversione di rotta segnata dalla Suprema Corte (rispetto a un passato non troppo recente) consiste nell’affermare che la donna giovane, in grado di lavorare e, quindi, di reperire con la propria attività quel reddito necessario a mantenere lo stesso tenore di vita di cui godeva durante il matrimonio, non ha diritto ad alcun mantenimento. E ciò anche se, durante l’unione, svolgeva mansioni di casalinga. Insomma, ciascuno dei due ex coniugi deve badare a sé stesso e non c’è modo di obbligare l’uomo a mantenere la donna se quest’ultima ha le risorse fisiche e mentali per guadagnare. A tal fine, anche un’attività saltuaria potrebbe rilevare come motivo per chiedere la revisione delle condizioni di mantenimento e azzerare l’assegno. Tuttavia l’aspetto forse centrale di tutto questo discorso è che ora l’onere della prova ricade sulla donna e non più sul marito. Ma procediamo con ordine. Sappiamo che non esiste un criterio matematico in base al quale la legge definisce come calcolare il mantenimento, ma la Cassazione ha dettato alcune linee guida abbastanza chiare. Eccole: 1) – il primo obiettivo dell’assegno di mantenimento è quello di garantire alla donna lo stesso tenore di vita di cui godeva quando ancora era legata in matrimonio con l’uomo; 2) – tale obiettivo va perseguito nella misura in cui sia sostenibile per l’uomo e, quindi, compatibile con le nuove spese da questi assunte a seguito della separazione (si pensi al canone di affitto di una nuova abitazione, il mutuo per l’acquisto di una nuova casa, ecc.). Ferme queste due linee direttive, accanto ad esse si aggiungono altri criteri che possono integrare la valutazione del giudice e spingere l’ago della bilancia da un lato piuttosto che dall’altro. Per esempio il tribunale dovrà tenere conto della durata della convivenza prematrimoniale, del matrimonio stesso prima della rottura, del contributo offerto da ciascuno dei due coniugi alla conduzione familiare, ma soprattutto della capacità di reddito del coniuge che chiede il mantenimento. In altre parole se quest’ultimo è ancora “abile”, capace cioè di procurarsi con le proprie forze di che vivere, perché giovane, preparato/a, magari con un titolo abilitativo e una formazione professionale, allora il mantenimento potrà essere negato. L’onere della prova L’aspetto più interessante della sentenza in commento è che la Corte rigetta la domanda di mantenimento della donna, una casalinga, per non aver questa fornito alcuna prova dell’oggettiva impossibilità di procurarsi mezzi adeguati per conseguire un tenore di vita analogo a quello mantenuto in costanza di matrimonio. In altre parole, l’importanza del principio affermato in sentenza è quello secondo cui la dimostrazione della “difficoltà economica” e della “impossibilità a procurarsi un reddito” spetta alla donna. L’assegno, insomma, non diventa più una misura automatica, che scatta per il solo fatto della separazione tra i due coniugi. In passato gran parte degli assegni di mantenimento sono stati accordati a semplice richiesta: il giudice ha accordato in automatico il mantenimento, quasi si trattasse di una misura assistenziale perpetua, una sorta di assicurazione sulla vita. Sembra invece consolidarsi il principio per cui, se il richiedente (di norma la donna) non offre una valida giustificazione economica, con una prova rigorosa, della sua incapacità a procurarsi un reddito, perde ogni diritto. E non c’è modo di integrare la prova in appello. I precedenti In passato, la Corte aveva sposato orientamenti più rigidi se non opposti. Si pensi che, nel 1994 [2], i giudici avevano sostenuto invece che, in tema di divorzio, il coniuge che richiede l’assegno divorzile può limitarsi a dedurre di non avere i mezzi adeguati, trasferendo così sulla controparte l’onere probatorio della contraria verità. Successivamente l’orientamento è mutato divenendo più rigido. Nel 2004 [3], la Cassazione ha sostenuto che il coniuge richiedente il mantenimento deve dimostrare, con idonei mezzi di prova, quale fosse tale tenore di vita e quale deterioramento ne sia conseguito per effetto del divorzio, nonché tutte le circostanze suscettibili di essere valutate dal giudice alla luce dei criteri legislativi per la determinazione dell’assegno. L’anno scorso il Tribunale di Milano [4] ha ribadito l’importanza di considerare la capacità lavorativa del coniuge che richiede il mantenimento. In materia di assegno di mantenimento – si legge in sentenza – per verificare i presupposti dell’attribuzione dello stesso (a seguito di separazione personale), si deve prioritariamente valutare il tenore di vita della famiglia, per poi valutare se i mezzi economici del coniuge richiedente siano tali da consentire il mantenimento di tale tenore di vita, indipendentemente dall’erogazione di un contributo di mantenimento, e se sussista una disparità economica tra i due coniugi. Si deve, poi, avere riguardo alle potenzialità economiche complessive dei coniugi (come emerse durante il matrimonio), tenendo conto della durata del matrimonio e dell’apporto dato da un coniuge alla formazione del patrimonio dell’altro. Nella valutazione delle potenzialità economiche complessive, infine, deve anche considerarsi l’attitudine al lavoro proficuo quale potenziale capacità di guadagno e quale attitudine concreta allo svolgimento di un lavoro retribuito, tenuto conto dei fattori individuali ed ambientali. Come si calcola l’assegno divorzile o di mantenimento Secondo la Corte, l’accertamento del diritto all’assegno divorzile si articola in due fasi: – nella prima fase, il giudice verifica l’esistenza del diritto del soggetto che chiede il mantenimento: accerta, cioè, l’eventuale inadeguatezza dei suoi mezzi economici per garantirsi il tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio. Il parametro di riferimento, però, non è solo il reddito della famiglia quando ancora era unita, ma anche quello che sarebbe presumibilmente proseguito in caso di continuazione del matrimonio. In questo modo, allorché una coppia faccia grossi sacrifici solo per far decollare un’attività o la carriera di uno dei, ma ciò avvenga solo dopo la separazione, di tale utile potrà partecipare anche l’altro coniuge, come ricompensa ai precedenti sforzi fatti; – nella seconda fase il giudice procede alla determinazione in concreto dell’ammontare dell’assegno, che va compiuta tenendo conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione e del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare e alla formazione del patrimonio di ognuno e di quello comune, nonché del reddito di entrambi, valutandosi tali elementi anche in rapporto alla durata del matrimonio. Nell’ambito di questo duplice accertamento assumono rilievo – sottolinea la Corte – anche le rispettive potenzialità economiche. Vuoi restare aggiornato su questo argomento? Segui la nostra redazione anche su Facebook, Google + e Twitter. Iscriviti alla newsletter LA SENTENZA LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Fatto SVOLGIMENTO DEL PROCESSO 1 – Con sentenza depositata in data 30 dicembre 2009 il Tribunale di Bari dichiarava la cessazione degli effetti civili del matrimonio contratto da T.F. e G.F., rigettando la domanda di assegno avanzata da quest’ultima. 1.1 – Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di appello di - See more at: http://www.laleggepertutti.it/103881_divorzio-addio-mantenimento-della-moglie#sthash.b2I1kR8L.dpuf

Divorzio: addio mantenimento della moglie

LA SENTENZA LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Fatto SVOLGIMENTO DEL PROCESSO 1 – Con sentenza depositata in data 30 dicembre 2009 il Tribunale di Bari dichiarava la cessazione degli effetti civili del matrimonio contratto da T.F. e G.F., rigettando la domanda di assegno avanzata da quest’ultima. 1.1 – Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di appello di Bari, pronunciando sull’impugnazione proposta dalla G., ha confermato la decisione di primo grado. L’appellante aveva sostenuto che durante il matrimonio il tenore di vita era stato pari a quello di una famiglia media con reddito di lavoro dipendente del solo marito e con moglie casalinga, e di non essere in grado – in quanto impossidente e priva di lavoro, di mantenere detto tenore di vita, mentre il T., che conviveva, nell’abitazione della stessa, con tale Gi., dalla quale aveva anche avuto una figlia, si sarebbe collocato a riposo al solo scopo di creare una situazione apparente di assenza di redditi, ma avrebbe in realtà avrebbe continuato a lavorare presso terzi, percependo in ogni caso l’indennità di disoccupazione e godendo di una situazione economica certamente superiore a quella della G., come dimostrato anche dal possesso e dal mantenimento di un’autovettura. 1.2 – La corte territoriale ha osservato che la ricorrente non aveva fornito alcuna prova circa il tenore di vita mantenuto durante il matrimonio, nè aveva adeguatamente dimostrato, al di là di mere asserzioni, la natura e gli emolumenti derivanti dalle attività lavorative che pur aveva ammesso di esercitare, sia pure in maniera saltuaria, mentre la deduzione circa la convivenza del T. con la nuova compagna, se da un lato comportava, per la nascita di una figlia, un deterioramento della sua condizione economica, dall’altro era smentita dalla documentazione anagrafica acquisita. Quanto alle dimissioni del T., si è rilevato che costui aveva dimostrato di averle rassegnate all’indomani di una contestazione disciplinare e che, in ogni caso, aveva fornito la prova, con idonea documentazione, di essere disoccupato. 1.3 – Si è concluso quindi, per l’insussistenza dei presupposti per l’attribuzione dell’assegno post matrimoniale, rilevandosi, da un lato, che la G. era risultata dotata di idonea capacità lavorativa, mentre l’appellato aveva dimostrato il peggioramento delle proprie condizioni economiche, sia per la nascita di una figlia, sia per la perdita del lavoro. 1.4 – Per la cassazione di tale decisione la G. propone ricorso, affidato a quattro motivi, cui il T. resiste con controricorso, illustrato da memoria. Diritto MOTIVI DELLA DECISIONE 2 – Con il primo motivo, denunciandosi violazione dell’art. 115 c.p.c., art. 2729 c.c., della L. n. 898 del 1970 e degli artt. 570 e 388 c.p., nonchè omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione circa un fatto controverso e decisivo per il giudizio, si afferma che non sarebbe stata la natura artificiosa della condizione del T., il quale avrebbe rassegnato le dimissioni dal proprio lavoro al solo scopo di sottrarsi agli obblighi nei confronti della ricorrente. Per altro verso si sarebbe dato credito alle risultanze anagrafiche, a fronte delle affermazioni della G. circo la convivenza con altra donna del T., il quale, pertanto, non avrebbe fornito alcuna prova al riguardo. 2.1 – Con il secondo mezzo si deduce violazione degli artt. 155 e 156 c.c.; della L. n. 898 del 1970, artt. 4, 5 e 10, nonchè omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione circa un fatto controverso e decisivo per il giudizio: la Corte di appello, confermando la decisione del Tribunale circa la cessazione dell’assegno di mantenimento con decorrenza dalla sentenza di primo grado, avrebbe violato il principio secondo cui tale assegno rimane valido fino alla pronuncia definitiva sul divorzio. In ogni caso fino a tale momento avrebbe dovuto essere corrisposto l’assegno disposto in via provvisoria dal Presidente del Tribunale. 2.2 – La terza censura attiene alla violazione denunciata nel precedente motivo sotto il profilo dell’omessa considerazione del tenore di vita tenuto dalla coppia in costanza di matrimonio, proprio delle famiglie con un solo reddito e prove di prole, cui si associava la sicurezza di una vita tranquilla e socialmente valida. 2.3 – Con l’ultimo mezzo gli stessi tempi vengono proposti sotto il profilo della violazione dell’obbligo di disporre accertamenti tramite la polizia tributaria. 3 – La prima, la terza e la quarta censura possono esaminarsi congiuntamente, attesa la loro intima connessione, per essere inerenti al tema dell’attribuzione dell’assegno di divorzio. Deve in primo luogo evidenziarsi un profilo di inammissibilità che attinge le suddette doglianze, in quanto, oltre ad essere criticata in maniera generica e assertiva la valutazione della corte territoriale circa la mancata dimostrazione del tenore di vita in precedenza mantenuto dai coniugi, non viene censurata in alcun modo la speculare questione, dotata di non minore rilevanza ai fini dell’attribuzione dell’assegno di divorzio, circa la mancata prova di una condizione deteriore della ricorrente ai fini del mantenimento, almeno in via tendenziale, di quel tenore di vita. Ed infatti la sentenza impugnata, sulla base della ammissioni della stessa G., ha affermato che la stessa era dotata di capacità lavorativa, ponendo in evidenza la genericità delle doglianze circa il proprio stato. D’altra parte, risulta adeguatamente approfondita la posizione del T., sia con riferimento alla perdita del lavoro e alle relative ragioni, sia in relazione agli obblighi inerenti al mantenimento di una figlia avuta da una nuova compagna (con congrui rilievi circa la mancata prova in merito alla coabitazione con quest’ultima). 3.1 – La sentenza impugnata appare, quindi, conforme ai principi affermati da questa Corte in merito ai criteri di attribuzione dell’assegno di divorzio, e resiste al complesso delle critiche, affatto generiche, mosse dalla ricorrente. Infatti, ai sensi della L. n. 898 del 1970, art. 5, l’accertamento del diritto all’assegno divorzile dev’essere effettuato verificando l’inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente, raffrontati ad un tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio e che sarebbe presumibilmente proseguito in caso di continuazione dello stesso o quale poteva legittimamente e ragionevolmente configurarsi sulla base di aspettative maturate nel corso del rapporto, mentre la liquidazione in concreto dell’assegno, ove sia riconosciuto tale diritto per non essere il coniuge richiedente in grado di mantenere con i propri mezzi detto tenore di vita, va compiuta tenendo conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione e del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ognuno e di quello comune, nonchè del reddito di entrambi, valutandosi tutti i suddetti elementi anche in rapporto alla durata del matrimonio (cfr. ex plurimis, Cass., Sez. 1, 15 maggio 2013, n. 11686; 12 luglio 2007, n. 15611). Nell’ambito di questo duplice apprezzamento, occorre avere riguardo non soltanto ai redditi ed alle sostanze del richiedente, ma anche a quelli dell’obbligato, i quali assumono rilievo determinante sia ai fini dell’accertamento del livello economico-sociale del nucleo familiare, sia ai fini del necessario riscontro in ordine all’effettivo deterioramento della situazione economica del richiedente in conseguenza dello scioglimento del vincolo. Per poter determinare lo standard di vita mantenuto dalla famiglia in costanza di matrimonio, occorre infatti conoscerne con ragionevole approssimazione le condizioni economiche, dipendenti dal complesso delle risorse reddituali e patrimoniali di cui ciascuno dei coniugi poteva disporre e di quelle da entrambi effettivamente destinate al soddisfacimento dei bisogni personali e familiari, mentre per poter valutare la misura in cui il venir meno dell’unità familiare ha inciso sulla posizione del richiedente è necessario porre a confronto le rispettive potenzialità economiche, intese non solo come disponibilità attuali di beni ed introiti, ma anche come attitudini a procurarsene in grado ulteriore (cfr. Cass., Sez. 1, 12 luglio 2007, n. 15610; 28 febbraio 2007, n. 4764). 3.2 – In tale contesto, in cui assume rilievo centrale la nozione di “adeguatezza” (sulla quale crf. Cass., 4 ottobre 2010, n. 20582), la corte territoriale ha posto in evidenza, fra l’altro, la totale carenza di elementi probatori inerenti all’impossibilità oggettiva in capo alla G. di procurarsi mezzi adeguati per conseguire un tenore di vita analogo a quello mantenuto in costanza di matrimonio, e, quindi, il mancato assolvimento del relativo onere (Cass., 3 novembre 2004, n. 21080; Cass., 8 agosto 2003, n. 11975; Cass., 26 marzo 1994, n. 2982). Tale motivazione non risulta adeguatamente censurata, sostanziandosi le deduzioni della G. nell’affermazione della sussistenza di un complessivo ed esclusivo onere della prova a carico dell’onerato. 3.3 – Alla luce delle superiori considerazioni, i rilievi della ricorrente circa il mancato esercizio dei poteri di accertamento in deroga al principio dell’onere della prova non colgono nel segno, avendo questa Corte affermato che il giudice del merito, ove ritenga “aliunde” raggiunta la prova dell’insussistenza dei presupposti che condizionano il riconoscimento dell’assegno di divorzio, può direttamente procedere al rigetto della relativa istanza, anche senza aver prima disposto accertamenti d’ufficio attraverso la polizia tributaria (che non possono assumere valenza “esplorativa”: Cass., 28 gennaio 2008, n. 2098), atteso che l’esercizio del potere officioso di disporre, per il detto tramite, indagini sui redditi e sui patrimoni dei coniugi e sul loro effettivo tenore di vita rientra nella sua discrezionalità, non trattandosi di un adempimento imposto dall’istanza di parte, purchè esso sia correlabile anche per implicito ad una valutazione di superfluità dell’iniziativa e di sufficienza dei dati istruttori acquisiti (Cass., 6 giugno 2013, n. 14336; Cass., 28 aprile 2006, n. 9861). 4 – La seconda censura è inammissibile, trattandosi di questione che risulta proposta per la prima volta in questa sede. Dalla decisione impugnata, infatti, non risulta che la G. abbia avanzato uno specifico motivo di gravame in merito alle disposizioni che il Tribunale avrebbe assunto circa la decorrenza dell’assegno divorzile, nè il ricorso, limitandosi a denunciare la violazione delle suindicate norme, specifica – in ottemperanza al principio di autosufficienza del ricorso, in quali termini avrebbe introdotto il tema in esame in sede di gravame. Giova richiamare, in proposito il principio costantemente affermato da questa Corte, secondo cui, qualora con il ricorso per cassazione siano prospettate questioni di cui non vi sia cenno nella sentenza impugnata, è onere della parte ricorrente, al fine di evitarne una statuizione di inammissibilità per novità della censura, non solo di allegare l’avvenuta loro deduzione innanzi al giudice di merito, ma anche, in ossequio al principio di autosufficienza del ricorso stesso, di indicare in quale specifico atto del giudizio precedente lo abbia fatto, onde dar modo alla Suprema Corte di controllare “ex actis” la veridicità di tale asserzione prima di esaminare il merito della suddetta questione (Cass., 18 ottobre 2013, n. 23675). 5 – In definitiva, il ricorso va rigettato, ricorrendo giusti motivi, attese le difficoltà di individuare la ripartizione dell’onere della prova in relazione alla complessità della vicenda, per la compensazione delle spese processuali relative al presente giudizio di legittimità. PQM P.Q.M. La Corte rigetta il ricorso e compensa le spese processuali relative al presente giudizio di legittimità. Dispone che in caso di diffusione del presente provvedimento siano omesse le generalità e gli altri dati significativi. Così deciso in Roma, nella Camera di consiglio della Sezione Prima Civile, il 11 dicembre 2014. Depositato in Cancelleria il 9 giugno 2015 - See more at: http://www.laleggepertutti.it/103881_divorzio-addio-mantenimento-della-moglie#sthash.eniSDkBj.dpuf

venerdì 2 ottobre 2015

Valle Martella

Bufale elettorali.........che succede sulla scuola di Valle martella??

giovedì 7 maggio 2015

OBIETTIVI ELETTORALE DEL CANDIDATO SINDACO PROCACCINI MARIO


OBIETTIVI ELETTORALE DEL CANDIDATO SINDACO PROCACCINI MARIO per le elezioni amministrative di Zagarolo di Domenica 31 Maggio.
E’ purtroppo sotto gli occhi di tutti il degrado urbanistico,sociale e morale in cui versa il nostro comune a causa di un’amministrazione uscente che nell' ultimo ventennio non ha saputo creare le condizioni necessarie per un reale sviluppo e benessere del nostro paese e dei suoi abitanti, concentrandosi unicamente sul perseguimento di interessi economici e personali di singoli anziché della collettività. Il nostro gruppo,fuori dai soliti giochi politici ed accordi trasversali,intende operare per il bene di tutti, portando una ventata di novità e pulizia, assumendoci l'impegno di concretizzare un progetto che parta dai bisogni della gente, convinti che la Legalità,la Trasparenza e la Partecipazione popolare siano i requisiti fondamentali ed essenziali per riportare a Zagarolo, ai suoi Colli ed a Valle Martella un giusto,doveroso e sereno benessere sociale, economico e culturale. Il programma amministrativo, suddiviso per campi d’interesse, che vorremmo sviluppare insieme alla cittadinanza è il seguente: AMMINISRAZIONE COMUNALE . La massima disponibilità e trasparenza dell’informazione costituisce una delle condizioni per una partecipazione consapevole alla gestione pubblica. E’ nostra intenzione mettere al centro dell’azione amministrativa la partecipazione del cittadino alle scelte di governo del paese. Questo può avvenire dotando la macchina comunale di strumenti che mettano in condizione le persone di essere informate sulle scelte dell’Amministrazione, facendo ricorso anche a tutte le nuove tecnologie divenute ormai di facile ed economico uso. Il primo impegno che verrà assolto sarà quello di prevedere in maniera sistematica e predefinita lo svolgimento,durante l’anno, di alcune sedute del consiglio comunale presso la frazione di Valle Martella nonché la costituzione presso la frazione dei principali uffici comunali,accorciando così la distanza percepita nei confronti dell’amministrazione centrale. Si renderà indispensabile inoltre rivedere tutti i processi ed i flussi interni ed ottenere una loro ottimizzazione e razionalizzazione. Un ruolo di particolare significato e valore assume inoltre, la gestione e la valorizzazione delle risorse umane operanti nel contesto amministrativo. La riqualificazione del personale farà degli uffici comunali dei centri di consulenza e non delle mere caselle dove i cittadini sono costretti a portare i documenti necessari a realizzare la loro particolare esigenza o iniziativa. Occorre infine bandire urgentemente i concorsi necessari per adeguare il personale alle effettive esigenze ed effettuare corsi interni di aggiornamento sia tecnici che di comunicazione interpersonale . L’amministrazione si farà carico di pubblicare e diffondere,utilizzando luoghi pubblici ed esercizi commerciali,di un “giornalino” periodico contenente informazioni ed iniziative comunali.
AMBIENTE E TERRITORIO
La maggioranza uscente ha abbandonato ancora di più nel degrado tutte le periferie,i Colli e la popolosa frazione di Valle Martella , lasciandole dopo dieci anni ancora senza illuminazione pubblica,senza fogne e servizi essenziali,così come senza giardini e parchi pubblici. Il nostro gruppo si adopererà seriamente per completare la rete fognaria in tutti i tratti ancora mancanti e potenziare la pubblica illuminazione e per trasformare le periferie in luoghi sicuri e vivibili attraverso una seria opera di riqualificazione del territorio,di decentramento e nuova istituzione di molte iniziative turistiche e culturali,di realizzazione di un sistema integrato di verde,parchi e piazze con il conseguente recupero urbanistico di tutte le periferie . Tali opere una volta realizzate,non dovranno essere lasciate abbandonate a se stesse ma dovranno diventare parte di un definito e cadenzato programma di manutenzione . A tale riguardo l’amministrazione comunale dovrà farsi carico di ripulire i terreni abbandonati e pericolosamente ricoperti di sterpaglie o indecentemente sommersi da depositi di calcinacci e rifiuti vari,addebitando le relative spese ai proprietari incuranti e negligenti . Relativamente a Valle Martella si procederà con una regolarizzazioni di tutte le posizioni partendo da quelle interessate dalle lettere di pre-diniego dell’amministrazione uscente. Si procederà inoltre con l’installazione di punti luminosi con pannelli solari a ridosso delle piazzole per i rifiuti solidi urbani ed all’eliminazione di tutte le discariche abusive con l’immediata bonifica delle aree interessate. Il centro storico sarà completamente riqualificato attuando una maggiore cura dell'arredo urbano. Il mercato settimanale di Valle Martella sarà trasferito presso un’area confortevole, spaziosa , idonea e sicura ottenuta dalla riappropriazione dei tanti terreni comunali illegittimamente e furbescamente “uso capionati” dal parte di privati. Grande attenzione sarà dedicata alla riqualificazione degli ambiti a maggiore vocazione naturalistica incentivando e rafforzando la collaborazione con le associazioni ambientaliste. La cura e l’attenzione per l’ambiente non potrà non tener conto della problematica inerente la raccolta dei rifiuti: è indispensabile dare con più slancio e convinzione seguito ad una seria ed efficace politica di raccolta differenziata,incentivando sia dal punto di vita economico,che culturale, che logistico-organizzativo, la sua adozione da parte di tutta la cittadinanza e prevedendo,parallelamente alla raccolta porta a porta, un sistema di risparmio di tasse per il cittadino in proporzione al quantitativo di rifiuti riciclabili conferiti a specifici centri di raccolta che verranno appositamente realizzati. La lotta alle discariche abusive vedrà sia l’adozione di un maggior controllo e repressione del fenomeno,sia di misure collaborative come ad esempio il potenziamento del servizio di raccolta domiciliare del materiale ingombrante . Noi intendiamo introdurre norme e incentivi per l’edilizia ecologica e per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico prevedendo inoltre una riduzione percentuale degli oneri d’urbanizzazione primaria per i nuovi edifici che provvederanno alla installazione di pannelli solari, fotovoltaici.
SICUREZZA
Un paese non sicuro è un paese che non ha prospettive di crescita e più specificatamente un Cittadino che vive nella insicurezza è un Cittadino che non ha voglia né possibilità di contribuire alla crescita del proprio paese. Oltre alla prevenzione ed alla repressione della fenomeno della microcriminalità è indispensabile quindi dare a tutti gli abitanti di Zagarolo un consapevole “senso di sicurezza” : quest’ultimo aspetto ,da affrontare insieme alla forze dell’ordine, è strettamente dipendente da un’assidua ed incessante attività di controllo nei confronti della popolazione immigrata per assicurare il rispetto delle regole di civile convivenza ed evitare così situazioni di disagio ed attrito sociale. A tale scopo occorre incaricare la polizia urbana di svolgere indagini al fine di verificare costantemente quanti,quali e chi siano realmente gli immigrati a Zagarolo,il numero di alloggi dati loro in affitto e se la legislazione relativa alla vendita di bevande alcoliche sia realmente rispettata , prevedendo il potenziamento del corpo di polizia locale con l’obiettivo di garantire la presenza della vigilanza urbana sino alle ore 24 e rendendo effettivo e realmente proficuo l’utilizzo degli impianti di videosorveglianza esistenti . Tali azioni non potranno prescindere dall’istituzione di un presidio mobile di sicurezza a Valle Martella, simbolo concreto e reale intenzione di una salvaguardia della sicurezza dei cittadini e di controllo del territorio. SERVIZI AL CITTADINO E POLITICHE SOCIALI
Particolare attenzione sarà rivolta alla famiglia, attuando politiche di valorizzazione e sostegno ed indirizzando interventi di realizzazione di servizi educativi, sociali e sanitari fortemente orientati alla promozione delle persone ed al loro benessere. In tema di infanzia è ormai improrogabile l’istituzione di un asilo nido comunale mentre per l’adolescenza si procederà , in collaborazione con le istituzioni scolastiche, al potenziamento ed all’estensione dei servizi offerti in favore dei bambini, integrando e modificando gli attuali orari di funzionalità, al fine di sopperire alle difficoltà che attualmente incontrano i genitori che lavorano. Occorre inoltre prevedere il potenziamento delle attività educative, ricreative e sociali per l’infanzia anche nei periodi estivi e comunque al di fuori della scuola, come ad esempio l’istituzione di corsi gratuiti di inglese ed informatica finanziati dai fondi regionali e provinciali o tenuti ai ragazzi della scuola media o elementare dagli studenti neodiplomati . Sarà inoltre molto importante cercare,in accordo e collaborazione con la Provincia,l’istituzione di una scuola secondaria superiore sul nostro territorio, così da facilitarne l’accesso e la frequenza ai giovani abitanti di Zagarolo e richiamarne contemporaneamente dai paesi limitrofi . E’ altresì previsto l’ attivazione di un Centro Azione Donna con sportello informativo, psicologico e consulenza legale rivolto alle donne. Accanto al forte impulso in favore dei giovani descritto sopra è fondamentale ridare la giusta attenzione e centralità a tutti gli anziani del nostro paese. L’anziano deve essere considerato una risorsa per tutta la comunità, valorizzando i loro saperi, le loro sensibilità e la loro memoria. Nell’ambito degli interventi rivolti agli anziani, è opportuno evidenziare che ogni iniziativa sarà tesa a lenire prioritariamente la solitudine, favorendo la socializzazione e l’integrazione. Saranno adottate forme di sostegno agli anziani soli o non autosufficienti con progetti mirati a mantenerli nel proprio domicilio il più a lungo possibile (agevolazione per i mezzi pubblici, rafforzamento dell'assistenza domiciliare, del servizio mensa e pasti a domicilio, della lavanderia, della spesa a domicilio attraverso i raccordi con il volontariato). Tali azioni non potranno non tener conto della creazione di un punto di Primo Soccorso presso Valle Martella. Al fine di ottenere e facilitare una migliore mobilità degli abitanti del nostro paese verranno intensificate le corse delle navette tra le periferie e la Stazione e tra Valle Martella e la stazione di Pantano, specialmente negli orari di maggior necessità da parte di studenti e lavoratori. In relazione all’importante e purtroppo finora trascurato,tema del supporto alle persone diversamente abili,sarà rilevante l’impegno dell’amministrazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche accompagnato dalla promozione di interventi per garantire la qualità della vita favorendo una corretta integrazione alle persone disabili. Infine è obiettivo della nostra amministrazione sostenere e promuovere l’accesso ai fondi regionali per il sostegno al pagamento dell’affitto da parte dei cittadini meno abbienti.
ECONOMIA E COMMERCIO
Diventa indispensabile mettere in campo azioni concrete per favorire l’espansione delle attività commerciali anche in tutte le periferie, decongestionando in tal modo il centro storico e portando vitalità e servizi in tutte le maggiori aree del nostro territorio . Per incentivare l’apertura di negozi ed attività commerciali nei Colli ed a Valle Martella,prevediamo una cospicua e progressiva detassazione per i primi cinque anni di attività. Tale misura ,essendo circoscritta a nuove attività attualmente non esistenti, non modificherà gli attuali equilibri di bilancio. Noi saremo inoltre fortemente impegnata nella valorizzazione e nello sviluppo delle attività derivanti dall’artigianato, dal commercio e dai servizi, sia tradizionali che nuovi, collegati o da collegare alle risorse del territorio: vogliamo favorire lo sviluppo di un’agricoltura che tuteli l’ambiente, che punti non soltanto ad un miglioramento della qualità delle produzioni tipiche locali come l’olio e il vino, ma anche allo sviluppo di nuove realtà, specie se rientranti nell’imprenditoria sociale, impegnate nella lavorazione dei prodotti come miele, frutta e ortaggi e del biologico naturale. A tal fine si procederà all’individuazione di nuove aree produttive con la consapevolezza che tali azioni potranno mettere in moto un circolo vizioso autoalimentato di sostentamento per il commercio e per il turismo e soprattutto sarà forte la nostra azione per tutelare le tante piccole attività commerciali. Infine questa amministrazione si farà parte diligente presso la Provincia di Roma per proporre e realizzare il corridoio di mobilità a ridosso della Via Prenestina.
TURISMO,SPORT E CULTURA
Il nostro gruppo è per la promozione di un’offerta turistica rivolta anche ad una utenza soprattutto giovane, che ami il turismo enologico, gastronomico, storico, ambientale, ed itinerante, in virtù del patrimonio locale di cui il nostro territorio è ricco, avvalendosi soprattutto di strutture alberghiere e di ristorazione giovani e pratiche (es. bed&breakfast, punti tappa per accogliere ciclo-campeggiatori, aree di sosta per camperisti) e ricorrendo alla organizzazione e pubblicizzazione di manifestazioni fieristiche di grande richiamo e di iniziative a carattere turistico quali il Carnevale,i Mercatini di Natale e favorendo un rafforzamento dell’identità territoriale. Riguardo allo sport,grande risorsa e potenzialità di Zagarolo, vogliamo favorire l'attività sportiva con iniziative di promozione per avvicinare, in particolare i bambini, alle molteplici discipline sportive anche attraverso la creazione di eventi, facendo così vivere lo sport come momento di crescita e di aggregazione. Occorre perciò espandere l’attuale impiantistica sportiva, prevedendo la costruzione di una nuova piscina comunale ricorrendo al project financing e sostenendo il concetto di sport per tutti, finanziando con fondi comunali le associazioni sportive aventi sede sociale e campo d’azione nel nostro Comune . Per la diffusione e lo sviluppo della cultura nel nostro territorio, intendiamo aumentare l’offerta culturale presso Palazzo Rospigliosi con mostre,seminari,eventi ed attività delle associazioni culturali.
CONCLUSIONI
Il programma elettorale che proponiamo a tutti gli elettori e che ci impegniamo a portare a termine nei cinque anni di mandato,rappresenta un progetto ambizioso, ma non impossibile, per rimediare ai gravi e pesanti danni derivanti da una cattiva gestione che dura da diversi anni. L’impegno che ci prendiamo solennemente è di portare Legalità ed Onestà nella vita amministrativa,passata,presente e futura, del nostro comune. Per fare ciò è indispensabile trasformare il modo di amministrare da immobile, miope,clientelare ad attivo,lungimirante ed indipendente dagli interessi politico-economici. Abbiamo diritto tutti quanti ad un paese migliore ed abbiamo perciò tutti quanti il dovere di rimboccarci le maniche ed agire unicamente per il suo bene .
Il candidato sindaco Mario Procac

Elezioni Comunali 2015.Procaccini La tua sicrezza!!


sabato 2 maggio 2015

Elezioni 2015 Zagarolo!!

Un paese non sicuro è un paese che non ha prospettive di crescita e più specificatamente un Cittadino che vive nella insicurezza è un Cittadino che non ha voglia né possibilità di contribuire alla crescita del proprio paese.!!

venerdì 1 maggio 2015

Ricevuta di una lista


venerdì 17 aprile 2015

ELEZIONE RINNOVO CONSIGLIO COMUNALE ZAGAROLO!!

COMUNICO : Durante la campagna elettorale x le elezioni del rinnovo consiglio comunale di Zagarolo eventuali controversia potranno essere risolte tramite  lo studio legale :
Avv. Tania  DELLA BELLA  studio legale via  Valle  Ristretti Zagarolo ,utenza tel. 3471965938;
Stidio legale Associato Avv Saverio Iamele, Palestrina via Madonna dell'Aquila ut. tel.069574202-cell.3337700244....
Grazie x la gentile collaborazione!!
Cav Mario Procaccini--3298732732

martedì 3 marzo 2015

NESSUNO PUO' PENSARE DI NASCONDERSI!!

Preciso che nessuno può pensare di tenersi nascosto  gli scheletri durante la campagna  elettorale!!! CHIARO?? Se si decide  di voler essere uomo pubblico,,,,,, bisogna accettare critica e non solo....Si vuole Cambiare...e allora cambiamo noi stessi x prima!! Bisogna essere TRASPARENTI ...mai scendere sulla famiglia....ma non di PIU' ...Buona giornata a tutti!!
Cav Mario Procaccini

venerdì 27 febbraio 2015

Elezioni Comunali Zagarolo 2015

Un paese non sicuro è un paese che non ha prospettive di crescita e più specificatamente un Cittadino che vive nella insicurezza è un Cittadino che non ha voglia né possibilità di contribuire alla crescita del proprio paese.